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Autore Nessuna verità
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 01-12-2008 00:44  
Trama: Un dualismo pericoloso governa una importante operazione americana antiterrorismo arabo:Roger Ferris è l'uomo sul campo abile e senza paura, conoscitore delle persone e del territorio, rischia e si mette in gioco, mentre Ed Hoffman ne coordina il lavoro comodamente seduto in casa o mentre svolge normali faccende quotidiane, come la cura dei figli.
Hoffman non ha scrupoli:cerca di preservare se può il suo agente, ma non ha nessuna remora ad eliminare chiunque gli diventa scomodo. Dopo aver stretto particolari alleanze, e dopo aver conosciuto una avvenente infermeria, Ferris incomincia ad essere governato da emozioni diverse e diventa meno duro, ormai poco disponibile a sacrificare le pedine messe in campo nel caso diventino inutili.
Mentre gli attentati proseguono, i due cominciano a non andare più d'accordo ...



Commento: Ridley Scott torna a girare un film a non tanta distanza dallo splendido American gangster, e lo fa dirigendo un suo attore feticcio come Russell Crowe, che aveva fatto diventare famoso con Il gladiatore, e un bravo attore come Leonardo di Caprio reduce da un film potente come The Departed. La storia di questo Body of lies (diventato in italiano senza particolari scandali "Nessuna verità") si accentra sulla figura di due uomini che agiscono per la stessa associazione (la Cia) con due compiti completamente diversi. Roger Ferris (Di Caprio) agisce sul territorio per cercare di arrestare il gruppo di terroristi che sta facendo attentati in Europa (l'azione si svolge lungo vari paesi) mentre Ed Hoffman è il suo coordinatore in America, che agisce via telefono mentre accudisce i figli oppure esegue lavori casalinghi. Hoffman non accetta vie di mezzo, se qualcuno non serve va sacrificato, mentre Ferris la pensa diversamente. I rapporti tra i due si incrinano e comincia un difficile tira e molla per cercare di portare comunque a termine l'operazione al meglio. Ma questa nuova situazione rischia di compromettere tutto.
L'idea di base e la similitudine di situazioni sembrano rimandare a un film del fratello Tony, Spy Game, ma il molto più talentuoso Ridley alla fine fa una pellicola decisamente diversa.
Pur essendo meno geniale del solito nell'azzeccare il film, utilizzando la sceneggiatura di William Monahan tratta dal romanzo di David Ignatius, (Nessuna verità è in fondo una buona spy story non originalissima di base), Ridley Scott riesce a disegnare due ritratti intensi, validi, uno atletico e dinamico, l'altro lento ed imbolsito, aiutato dalle recitazioni dei due protagonisti davvero in palla nella parte.
La solita ispirata mano registica si vede parecchio, con delle belle inquadrature dall'alto, la camera segue in maniera fluida gli spostamenti degli attori, ma quello che si risente di fondo è una sorta di non continuità nel raccontare la storia e il quadro generale, per soffermarsi a inquadrare le personalità. I continui spostamenti di zona in vari continenti fanno venire il capogiro allo spettatore, che si perde varie volte a raggruppare il senso del discorso, a capire i meccanismi di quanto avviene. Una sensazione simile ci era venuta vedendo il pur bello (e diverso) Syriana con George Clooney, una sorta di sapore di buono che non diventa mai gusto totale per la troppa frammentazione, spostamenti e gioco del domino degli avvenimenti uno influenzato dall'altro (e dall'abile burattinaio Ed Hoffman). Tra l'altro un montaggio a dir poco superbo (opera di Pietro Scalia) affievolisce questa sensazione, ma evidentemente la trama ostica aveva troppe spigolature per essere resa docile anche da un abile compositore di immagini. Bisogna anche ammettere che un cineasta come Scott possa pretendere che il suo lavoro a volte venga meritato con il sudore e non solo gustato, però lo spettatore che entra nella sala impreparato all'impegno si trova di fronte un film che non si aspetta, a schemi e gradini, con importanti temi che fanno da sfondo alla grande questione che tutti siamo manovrati e nessuno dice mai la verità, in un torbido gioco di inganni senza fine e privo di morale. Quando un agente per cui conta solo la missione (anche la moglie lo ha lasciato) come Ferris diventa più umano, arriviamo a dire che in fondo possiamo stare tranquilli che alla fine non c'è solo cinismo, ma la grande domanda "Quante volte Ed Hoffman salva l'America?", effetto dovuto ad un uomo privo di sentimenti ci ributta nel baratro della disperazione (la salva? non la salva? il problema è che lui che schiaccia il bottone e, giusto o sbagliato, si vive e si muore a seconda di questo).
Chi si aspetta grandi inseguimenti e scene d'azione di lotta ai terroristi non entri, qualcosa ovviamente c'è, ma la stessa mano del terrore è dipinta in maniera subdola più che violenta, terribilmente più vicina ad un serpente che a un puma, come del resto subdoli sono anche alcuni agenti Cia, e tutto è teso ad illuminare i protagonisiti ed il loro carattere. In definitiva un film sul terrorismo giustamente anomalo per poter prendere delle pieghe autoriali, però purtroppo verrà raggiunto nella comprensione e nel godimento solo con un attento impegno da parte dello spettatore, dato che ha una trama che si svolge come se fosse su una scala a chiocciola. Opera tesa a differenziare modi di vedere e di operare di due agenti della Cia, non sarà certo ricordato come uno dei grandi film di Scott (inutile dirvi qualche altro accenno del suo luminoso passato) ma comunque una conferma della sua bravura di regista, con a disposizione una coppia di attori di primo livello. Tutto questo insieme non farà rimpiangere il biglietto, ma solo a patto che invece di chiedere solo il corrispettivo per una spesa dobbiate anche lavorare pro bono di vostro. Per noi un aspetto positivo e stuzzicante, per altri potrebbe essere un dato negativo.

pubblicata su cine zone

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QUENTIN TARANTINO PROJECT

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TheSpirit

Reg.: 21 Set 2008
Messaggi: 3605
Da: Napoli (NA)
Inviato: 01-12-2008 01:14  
Non malaccio a mio avviso... Scott come al solito tende a lasciarsi prendere un po' la mano e a diventare un po' troppo enfatico nello stile registico, anche se alcune sequenze sono girate davvero bene. Però tutto sommato penso sia un film discreto, sorretto da interpretazioni apprezzabili.
Comunque la cosa migliore del film è l'interpretazione di Mark Strong nel ruolo di Hani Salaam, davvero un ottimo caratterista.

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Small982

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 185
Da: fano (PS)
Inviato: 01-12-2008 17:35  
Ben realizzato, ottimi attori, però niente di speciale. Film molto comune secondo me

ciao!

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Nessuna verità

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